Alberta Cuccia ©, Gian Piero Frassinelli architetto e archivista di Superstudio

Alberta Cuccia ©, Gian Piero Frassinelli architetto e archivista di Superstudio

Gian Piero Frassinelli (Superstudio)

Vi riportiamo il contributo video dell'architetto di Superstudio che ha presentato alla Biennale

a cura di Riccardo Benassi

Piero Frassinelli non è quel genere di persona che parla volentieri in pubblico, ma in compenso la sua generosità e apertura al confronto sono innate, al punto da renderlo uno dei membri di Superstudio più loquaci e interessati a ripercorrere precise fasi storiche del gruppo. Per Notte Italiana, Frassinelli ha confezionato un video inedito – o meglio – una di quelle che lui ama definire “comunicazioni”. La sua voce come colonna sonora, e le immagini originali dell’archivio come protagonista: l’architetto antropologo ci accompagna indietro nel tempo, verso uno dei primi progetti realizzati da Superstudio, un flashback che più che di scoperta, profuma molto di rivelazione. Nel 1969, nel numero 473 di Domus, rispetto al progetto per la discoteca Mach 2 di Firenze, scrivevano: “[…] di questi tempi andare in giro a nascondere cose può essere pericoloso, chi vede può equivocare, e ti può prendere per un terrorista. […] Noi lasciamo […] messaggi d’amore nascosti sotto i sassi, dietro a vecchie facciate e piccolo porte, dietro inferiate e portoni con tranquilli numeri civici – e questo oggi può sembrare un discorso buffo […]. Ma per noi è una specie di piccolo impegno da continuare giorno per giorno, per non lasciare mai cadere una possibilità anche minima di dire o fare qualcosa. Così abbiamo fatto architetture nascoste, ma non architetture invisibili.